Il Monte
Forato o Pania Forata si trova nella catena delle Alpi Apuane, nel territorio
comunale di Stazzema, in Alta Versilia. Il rilievo, dell’altitudine di 1223 m,
presenta due vette, ma non è questa la sua caratteristica più singolare. Tra le
vette si ammira infatti un arco naturale scavato nella roccia calcarea
dall’azione dell’acqua e del vento; si tratta di una delle più grandi
formazioni italiane di questo tipo.
Nel punto
più alto raggiunge i 25 m ed è visibile sia dalla Versilia che dalla
Garfagnana. Un’opera della natura dall’aspetto così insolito e misterioso
ispirò una leggenda locale: si narra infatti che San Pellegrino si fosse recato
sulle Alpi Apuane per meditare, pregare e costruire croci in legno, quando fece
uno spiacevole incontro. Il diavolo in persona gli apparve all’improvviso e
cercò di distoglierlo dalla preghiera con uno schiaffo. Il santo reagì a sua
volta con uno schiaffo talmente forte, da far volare il suo diabolico
avversario contro il monte Forato, dove l’impatto aprì la famosa cavità.
Al di là
degli aspetti folkloristici, il Monte Forato rappresenta un’attrattiva
turistica e naturalistica di grande fascino, raggiungibile tramite diversi
itinerari. La sommità offre un’ampia e suggestiva panoramica sui rilievi
circostanti, come il Monte Croce e il gruppo del Procinto.
La
particolare struttura dell’arco regala inoltre gli spettacoli della doppia alba
(visibile dalla Versilia) e del doppio tramonto (osservabile dalla Garfagnana):
il sole “attraversa” la formazione scomparendo dietro la roccia per poi
riapparire con un effetto di grande suggestione. Il fenomeno può essere
ammirato ogni anno in occasione del Solstizio d’estate.
Il Monte Forato si presenta quindi come un inconfondibile elemento identitario del paesaggio dell’Alta Versilia; un’architettura naturale che sorprende e affascina, con il suo aspetto quasi surreale.
La leggenda è tratta da "Leggende italiane" di Fabrizio Gherardi (2023)