Il film di Nanni Moretti “Caro
diario” insegna che il prurito,
sebbene si manifesti sulla pelle, può avere le origini più disparate; la cute
diventa semplicemente un organo bersaglio, ma le cause profonde possono
risiedere in organi diversi. Questo spiega la difficoltà di inquadramento
diagnostico e l’intervento di vari specialisti.
Il
prurito, quando non è un fatto transitorio (e in questo caso non deve destare
preoccupazione) è un campanello d’allarme che non va mai sottovalutato, perché
segnala che qualcosa, nel fisico o nella psiche, necessita di attenzione.
Il prurito può avere tre tipi di cause:
-
dermatologiche: il sintomo origina da una malattia che interessa la pelle, come alcune patologie
molto diffuse (eczemi, dermatiti, psoriasi, orticaria, allergie) o rare, quale il lichen planus che colpisce l’1% della popolazione. Anche punture di insetti e
parassiti possono rappresentare un fattore scatenante. Il fenomeno della xerosi è tipico soprattutto degli
anziani e di chi soffre di dermatite atopica, una malattia infiammatoria
cronica che compare in genere da bambini. In pratica la pelle vede ridotta la
sua funzione di barriera, la concentrazione d’acqua nello strato corneo si
riduce e la cute reagisce desquamandosi e screpolandosi. Più la pelle si secca, più prude.
-
neurogeniche o neuropatiche: l'origine è un disturbo legato ai nervi periferici. Una
delle più frequenti cause del prurito di origine neuropatica è la
cosiddetta nevralgia
post-erpetica, che segue la fase acuta dell’Herpes
Zoster o fuoco di Sant’Antonio.
-
psicogene: sono cause legate ai centri localizzati nel sistema nervoso
centrale. Questa categoria comprende principalmente il prurito definito sine materia, cioè senza
causa apparente: la pelle risulta integra e sana, gli esami sono in regola. In
questi casi si tratta di una somatizzazione, la manifestazione di un disagio emotivo attraverso la pelle. Talvolta invece l’atto di
grattarsi non ha nulla a che fare con il prurito, ma rientra nelle cosiddette
attività derivate, come sbadigliare, passarsi le mani tra i capelli,
accarezzarsi le orecchie. Si tratta di movimenti inconsci che segnalano
un’emozione.
Alcuni accorgimenti per affrontare il prurito persistente
In attesa di individuare una
delle tante cause scatenanti si possono mettere in atto alcuni accorgimenti.
La
soglia del prurito si riduce abbassando la temperatura corporea. È importante
quindi non sostare in ambienti chiusi dove l’aria è molto secca e riscaldata. Utile
l’applicazione sulla pelle di compresse di cotone raffreddate (ma non
umide, perché l’acqua, evaporando, secca la superficie epidermica peggiorando
il problema). Anche una doccia fresca è efficace, avendo però l’accortezza di
asciugarsi subito, tamponando delicatamente la pelle con un asciugamano.
Per quanto riguarda i farmaci, in linea
generale gli antistaminici (come desclorfeniramina, difenidramina, dimetindene, isotipendile,
prometazina, tonzilamina) vanno usati quando la responsabile del prurito è
l’istamina, quindi nei casi di orticaria e allergie. Diversamente non sono
indicati, a meno che non si tratti di antistaminici sedativi, con un’azione
calmante sul sistema nervoso centrale.
Creme, gel e pomate a base di cortisone (ormone steroideo secreto dalle
ghiandole surrenali, dall’effetto antinfiammatorio) sono utili in tutti i casi
di infiammazione accertata. Vanno bene per le dermatiti allergiche da contatto
e irritative e, in generale, per gli eczemi e le punture d’insetto.
La pagina della Dott.ssa Barsi, nostra convenzionata, sul sito web MutuaBVLG.it: https://www.mutuabvlg.it/convenzionati/S/34521
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