I disturbi dell’udito possono variare non solo nella tipologia, ma anche per quanto riguarda l’origine e l’intensità. Individuare il tipo e le cause dell’ipoacusia è il primo passo per trovare la migliore soluzione acustica.
Le origini dell'ipoacusia
Le cause sono molteplici e possono includere
invecchiamento, esposizione ai rumori, infezioni, otiti o fattori congeniti ed
ereditari.
Alcune persone nascono con
l’ipoacusia, che può essere ereditaria (origine genetica) o causata durante la
gravidanza o il parto. Attualmente, i bambini sono sottoposti a un controllo
dopo la nascita, in questo modo è possibile individuare un’ipoacusia nella
maggior parte dei casi. Tuttavia, può essere difficile notare un’ipoacusia
congenita se è lieve, se colpisce un solo orecchio o se si sviluppa
successivamente nel corso della vita.
Le persone con un’età più avanzata
potrebbero non essere state sottoposte a un controllo e aver vissuto con
un’ipoacusia congenita per tutta la vita.
Uno degli effetti della perdita
dell’udito è una riduzione della capacità di distinguere il parlato dal rumore.
Per questo motivo chi soffre di ipoacusia sente bene in situazioni silenziose
ma non in quelle rumorose. È anche comune che suoni acuti come il canto degli
uccelli scompaiano del tutto.
L’acufene
L’acufene, detto anche tinnito, è la percezione di
un rumore, solitamente un ronzio, un fischio, un fruscio o un sibilo, avvertito
nelle orecchie o nella testa nonostante l’assenza di uno stimolo acustico
esterno.
Il suono può essere debole o forte, continuo o
intermittente, percepito da un orecchio (acufene unilaterale) oppure da
entrambe le orecchie (acufene bilaterale).
L’acufene ha un forte impatto sul sistema nervoso centrale, suscitando sensazioni negative, ecco perché è importante rivolgersi all'audioprotesista per gestire questo disturbo.
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